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Il mezzo più sicuro per entrare in contatto con il mondo è l’arte

J. W. Goethe

comunicazione

Strategia di comunicazione di grande impatto emotivo,
destinata a far molto parlare di sé,
perché  trasforma l’estetica in etica, la persuasione in consenso
e riemerge puntuale al momento della scelta d'acquisto.

70/30 è il nuovo progetto di comunicazione legato al teatro e ideato da Loredana Butti, che prima di dedicarsi al palcoscenico ha fatto studi nell’ambito del marketing e lavorato nell’ufficio mezzi di un’agenzia di pubblicità, dove il suo direttore la scelse come modella per una coraggiosa compagna stampa che subì persino la censura. Da lì prese avvio la sua lunga carriera di attrice sui set di film pubblicitari per le maggiori marche di prodotti. Poco dopo lascia il mondo delle agenzie perché scritturata dal Teatro CTH, inizia la sua avventura dentro e intorno al teatro, ma le resta il vivo interesse per la pubblicità e recentemente mette l’attenzione su questi punti:

  • Il pubblico è il consumatore.
  • Molte aziende di beni e servizi hanno lo stesso target di chi produce arte e cultura.
  • Entrambi hanno bisogno di trasmettere messaggi di fiducia e ottimismo.
  • E alcune di queste aziende mirano non solo all’estetica ma anche all’etica.

Nasce così l’idea 70/30
tutta da sviluppare e attuare con esperti della comunicazione
che firmeranno il progetto
accanto alla direzione artistica di Loredana Butti

arlecchino e colombina

Il nome 70/30 deriva dalla pratica delle condizioni economiche che dai tempi della commedia dell’arte si applicano in teatro: il 70% degli incassi al botteghino viene suddiviso fra gli artisti, il restante 30% va al teatro per coprire le spese di gestione dello spazio e per promuovere l’evento in cartellone. Quest’usanza nasce in tempi in cui erano impensabili sia gli schermi che la rete, dove il grande pubblico poteva incrociare l’arte solo sui muri delle chiese, oppure sui palcoscenici dove avvenivano meraviglie di ogni genere. Oggi tutto è cambiato, eppure in teatro si continua ad applicare il classico 70/30, noi decidiamo allora di invertire i termini e proponiamo alle aziende di investire

70 in promozione
30 in spese artistiche

Il 70% della somma stanziata per l’innovativa campagna promozionale, va in pure spese di comunicazione, e con il restante 30% si partecipa ai costi di produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo. Si tratta di una scelta promozionale che risulta a totale vantaggio del consumatore, e con gesto lungimirante si avvia la costruzione di un ponte fra la comunicazione e l’arte, permettendo la maggiore diffusione della cultura. Questo nuovo, nobile ruolo assunto dall’azienda sarà infatti è il messaggio da far conoscere al mondo, attraverso i mezzi l’agenzia di pubblicità riterrà più utili; e sarà su questi grandi numeri non sugli spettatori, che verrà calcolato il costo contatto.