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di Loredana Butti

<IN REPERTORIO>

dall'atto V del "Sogno di una notte di mezza' estate" di William Shakespeare

con Francesca Biffi, Beatrice Marzorati, Loredana Butti

e la partecipazione attiva del pubblico nel ruolo corale degli invitati alla festa di nozze

spettacolo realizzato in collaborazione con il Comune di Milano zona 1

"…E’ a questo punto che inizia l’interludio, il gioco ideato dal Mastro delle feste Filostrato, per portare gli invitati sulla giostra del teatro. Col talentuoso ausilio di Zeppa e Chiappa, la sala si trasforma in un immenso palcoscenico: viene organizzato il coro, con tanto di testo che gli spettatori devono imparare a memoria, si affidano i ruoli di “muro – luna – leone”, gioia e coraggio invadono la sala…" Carlotta Tosoni web magazine ArtSpecialDay

locandina

Ai tempi d Shakespeare alle donne era vietato calcare le scene, oggi tre attrici si prendono una bella rivalsa, e non solo interpretano ruoli maschili, ma fanno recitare con loro anche il pubblico, portando in scena l'atto V della commedia più famosa del mondo. Lo spettacolo nasce con l’intento di portare Shakespeare al grande pubblico, raggiungendo quella fetta di pubblico che solitamente si teine lontana dal teatro perché lo pensa vecchio e noioso ed è magari convinto che Shakespeare sia difficile e lontano da loro. Per convincerli del contrario, li trasciniamo fisicamente con noi dentro lo spettacolo. L’anima di questo lavoro è infatti l'interattività, lo spettatore esce dal suo ruolo abituale e per una sera diventa attore, sperimentando dal di dentro la magia del teatro. È un modo nuovo per diffondere al contempo il teatro e la diretta partecipazione agli eventi.

Lo spettacolo si apre con un prelibato assaggio gastronomico perché siamo a una festa di nozze. Il Duca Teseo sposa la bella Regina delle Amazzoni e fra una portata e l'altra Filostrato, Mastro delle feste e delle cerimonie, annuncia l'arrivo degli attori artigiani, Piero Zeppa il carpentiere e Chiappa il tessitore, squillano le trombe e va in scena il dramma "La molto lacrimevole istoria e l'atroce morte di Piramo amor suo". Un vero disastro! Dall’emozione gli attori sbagliano tutto: invertono le doppie, scompaginano la punteggiatura, corrono verso la fine veloci come il cervo a una partita di caccia:

<Gentilli spetatorri se dirremo qualcossa di ofensivo lo farremo con tuta l'intenzzione.
Di perssuadervi che non siammo vennuti per ofendere ma sollo.
Per mostrarvi la nosstra semplice arrte veniammo a voi a vosstro dispeto non gia.
Con l’intenzzione di piaccervi che.
Gli atori è gente semmplice ala manno e dala lorro recita saprette.
Tuto quelo che forsse gia sapette>.

chiappa e zeppaMa i due talentuosi guitti non si perdono d’animo e decidono di risollevare le sorti del loro spettacolo trascinando sulla giostra del teatro tutti i pregevolissimi invitati e in breve trasformano la sala dei banchetti in un immenso palcoscenico: s’imposta il coro, si distribuiscono le battute da provare e riprovare, s’imposta il ritmo, si creano i personaggi del Muro, della Luna e del Leone, si passa poi al montaggio, alle prove tecniche, e in men che non si dica, <Ecco messa su la commedia!> Gioia e coraggio hanno preso il sopravvento e alla fine si va in scena tutti assieme, attori e spettatori, ed è una standing ovation, perché <Il mondo è un palcoscenico e il palcoscenico un mondo!> e lo spettacolo si chiude con un vivace brindisi al futuro del teatro.

E gli spettatori escono da questa esperienza con una nuova idea sul teatro e su Shakespeare.

Qui alcuni momenti dello spettacolo